ENRICO DINDO, violoncello – PIETRO DE MARIA, pianoforte

SABATO 18 NOVEMBRE 2023, ore 16
TEATRO DELLA PERGOLA

ZEMLINSKY: Sonata in la minore
DOHNÁNYI: Sonata in si bemolle minore, op. 8
MJASKOVSKIJ: Sonata n. 2 in la minore, op. 81

Figlio d’arte, Enrico Dindo inizia a sei anni lo studio del violoncello. Si perfeziona con Antonio Janigro e, nel 1997, conquista il Primo Premio al Concorso “Rostropovich” di Parigi. Da quel momento inizia un’attività da solista che lo porta a esibirsi con le più prestigiose orchestre del mondo, come BBC Philharmonic, Rotterdam Philharmonic, Orchestre Nationale de France, Orchestre du Capitole de Toulouse, Tokyo Symphony Orchestra, Filarmonica della Scala (dove è stato primo violoncello dal 1987 al 1999), Filarmonica di San Pietroburgo, London Philharmonic Orchestra, NHK Symphony Orchestra di Tokyo, Toronto Symphony, Gewandhausorchester Leipzig e Chicago Symphony, al fianco di direttori quali Riccardo Chailly, Rafael Payaré, Gianandrea Noseda, Myung-Whun Chung, Paavo Järvi, Valery Gergiev, Riccardo Muti e Mstislav Rostropovich, che scrisse di lui: “… è un violoncellista di straordinarie qualità, artista compiuto e musicista formato, possiede un suono eccezionale che fluisce come una splendida voce italiana”.
Numerosi compositori hanno scritto opere per lui, tra cui Giulio Castagnoli, Carlo Boccadoro, Carlo Galante, Roberto Molinelli e Jorge Bosso.
Creatore e Direttore stabile de “I Solisti di Pavia”, è docente di violoncello al Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano, presso la Pavia Cello Academy e ai corsi estivi dell’Accademia “T. Varga” di Sion. Dal 2013 è Accademico di Santa Cecilia, dal 2014 al 2021 è stato Direttore Musicale della Croatian Radiotelevision Symphony Orchestra di Zagabria e, dal gennaio 2022, è Direttore Artistico dell’Accademia Filarmonica Romana.
Dindo ha inciso per Decca e Chandos e suona un violoncello Pietro Giacomo Rogeri (ex Piatti) del 1717 affidatogli dalla Fondazione Pro Canale.

Dopo aver vinto il Premio della Critica al Concorso Tchaikovsky di Mosca nel 1990, Pietro De Maria ha ricevuto il Primo Premio al Concorso Internazionale Dino Ciani – Teatro alla Scala di Milano (1990) e al Géza Anda di Zurigo (1994). Nel 1997 gli è stato assegnato il Premio Mendelssohn ad Amburgo.
La sua intensa attività concertistica lo vede solista con prestigiose orchestre e con direttori quali Roberto Abbado, Umberto Benedetti Michelangeli, Gary Bertini, Myung-Whun Chung, Vladimir Fedoseyev, Daniele Gatti, Alan Gilbert, Eliahu Inbal, Marek Janowski, Ton Koopman, Michele Mariotti, Ryan McAdams, Ingo Metzmacher, Gianandrea Noseda, Corrado Rovaris, Daniele Rustioni, Yutaka Sado, Sándor Végh, Jonathan Webb.
Nato a Venezia nel 1967, De Maria ha iniziato lo studio del pianoforte con Giorgio Vianello e si è diplomato sotto la guida di Gino Gorini al Conservatorio della sua città, perfezionandosi successivamente con Maria Tipo al Conservatorio di Ginevra, dove ha conseguito nel 1988 il Premier Prix de Virtuosité con distinzione. Il suo repertorio spazia da Bach a Ligeti ed è il primo pianista italiano ad aver eseguito pubblicamente l’integrale delle opere di Chopin in sei concerti. Recentemente ha realizzato un progetto bachiano, eseguendo i due libri del Clavicembalo ben temperato e le Variazioni Goldberg.
Ha registrato l’integrale delle opere di Chopin, il Clavicembalo ben temperato e le Variazioni Goldberg per Decca, ricevendo importanti riconoscimenti dalla critica specializzata, tra cui Diapason, International Piano, MusicWeb-International e Pianiste. È attualmente impegnato nell’esecuzione dell’integrale delle Sonate e dei Concerti di Beethoven.
Pietro De Maria è Accademico di Santa Cecilia e insegna al Mozarteum di Salisburgo e all’Accademia di Musica di Pinerolo.